L’etichetta di manutenzione: una tutela per tutti

Perchè un capo ha bisogno di un’etichetta di manutenzione?

Perchè non tutte le fibre costituenti il capo e la loro tintura/stampa si comportano allo stesso modo se sottoposti a reagenti di lavaggio, sbianca ecc.
Per esempio se lavassimo un maglione di lana con candeggina per cercare di renderlo bianco, otterremmo solo una dissoluzione totale della fibra, essendo essa solubile in ipoclorito!
Se volessimo lavare a 60°C una camicia di seta perchè è macchiata, avremo forse un pulito “profondo” e una camicia da buttare via!

Perchè utilizzare dei simboli?

Quando ci si trova davanti a dei consigli di manutenzione è senza dubbio più efficace una bella frase dettagliata dove è descritto per intero come il consumatore deve eseguire il lavaggio, la stiratura ecc.
Ma non sempre questo è possibile.
Per dare una maggiore immediatezza e facilità di consultazione sono stati adottati dei simboli grafici riconosciuti e descritti in una normativa europea (EN 23758/93) con lo scopo di fornire indicazioni precise sulla metodologia di manutenzione di ciascun capo nel piccolo spazio di un’etichetta.

A chi è utile l’etichetta di manutenzione?

L’obbligo di etichettare il capo con la metodologia di manutenzione, se corretta e ben interpretata, può portare all’eliminazione di quegli errori che farebbero incorrere in inutili contenziosi a seguito del dannaggiamento dei capi.
Logicamente sia il produttore che il consumatore devono essere istruiti sulla definizione e l’interpretazione dei simboli.

Quali sono i simboli adottati?

I simboli obbligatori sono 5 con una sequenza ben precisa: lavaggio ad umido, candeggio con cloro, stiratura, lavaggio a secco, asciugatura.